Patata da divano e mangiapringles, questi sono due dispregiativi comuni per definire i single. E non è un caso che Pringles abbia assonanza con Singles, dato che nessuno come noi solitari è capace di trovare gioia piena e decadente nell’abbrutimento alimentare.
Mi sembra quindi giusto dedicare un post alla cibaria più bipolare del mondo: deprimente e consolatoria allo stesso tempo, talmente chimica che nessuno è mai riuscito ad aprire un tubo senza terminarlo. Ok, forse le donne preferiscono dolci e cioccolata per i loro momenti Bridget Jones, ma i maschi single hanno il salato nel cuore: non per niente il marchio di queste chips ha i baffoni!
E’ il nostro modo di dire esticazzi, di smetterla per una sera di pensare a migliorarci, di preoccuparci di massa grassa, colesterolo e decenza. Le Pringles non si assaporano, non si spiluccano, non si degustano: si ficcano in bocca avidamente a tre o quattro alla volta, una sotto l’altra.
La loro rigida consistenza ci piace, il loro sapore forte ci narcotizza, quel tubo sembra non finire mai e simboleggia un tunnel di piacere del quale vogliamo vedere il fondo al più presto.
Domani avremo tranquillamente modo di pentirci e fustigarci a suon di quinoa, farro e chilometri zero, ma stasera ci caliamo in un realistico presente e ce lo prendiamo tutto senza sensi di colpa.
Ovviamente mica scegliamo le Pringles al gusto originale: sarebbe come andare a letto con la moglie nella posizione del missionario. Ci piacciono le selvagge Sour Cream, la Paprika, le Cheddar e le Spicy. E mai, dico mai, prendere il mezzo tubo da 40 grammi: al massimo quello lo compriamo in treno quando non vogliamo spendere troppo.
Se ti sei eccitato/a leggendo e vicino a te ci sono solo supermercati scrausi e poco forniti, qui trovi tutte le varietà di Pringles: domani sera sarai pronto per fronteggiare l’abisso a colpi di lingua.
Dio benedica le Pringles!!!