Fino a “ieri” per molti di noi Zona Rossa era solo sinonimo di un’irritazione delle parti intime, da oggi invece ci siamo tutti dentro (dentro l’irritazione, non dentro le parti intime, purtroppo). E in tutto questo restare a casa, si avverte la spaccatura tra famiglie/coppie e noi single di ventura. I primi, probabilmente si dedicheranno all’antico passatempo, magari da tempo accantonato (con sottofondo di Lucio Dalla che canta “e se è una femmina si chiamerà, Corona”). I secondi, si troveranno a fronteggiare il loro essere soli in maniera più spietata del solito.
Che già ci sembrava innaturale prima, almeno a noi maschietti, avere 37.5 di febbre e dover andare lo stesso a fare la spesa, senza nessuno che ci mettesse le pezze fresche sulla fronte e ci soffiasse sulla pastina in brodo. Figuriamoci ora. Diciamo che questa quarantena saprà rivelarci molto sul come abbiamo imparato a vivere da soli, a stare con noi stessi, e ci farà riflettere anche sul nostro futuro da grandi.
Sto pensando a tutti gli amori messi da oggi forzatamente in pausa, come quando sugli stereo a cassette degli anni ottanta vedevi il tastone abbassato. Sia quelli dei single sociali, abituati a raccattare intime vicinanze su Meetic e Tinder, pur di non passare la serata da soli. Sia di quelli orsi, che sanno che le loro corrispondenze a distanza probabilmente non reggeranno la quarantena senza la previsione, reale o fantasticata, di un incontro.
E nel frattempo la rassegnazione al virtuale, una pioggia magnetica di telefonate, chat, messaggi, selfie in mutande come immagini di Resistenza, come echi di un mondo che da fuori tenta di entrare in casa nell’unico modo consentito, e senza tossire. Proprio ora che finiva l’inverno e arrivava la primavera, proprio ora che già iniziavamo a pensare alla vacanza estiva e invece rimaniamo intrappolati a rimuginare sul “vecchio”, sull’ultima storia andata (a) male, su quelle ali che stavamo per spiegare di nuovo al vento ma che sono rimaste imbrigliate in una mascherina, che stavolta non è quella della solita Colombina.
Sarà una bella prova, l’ennesima, stare soli in casa ascoltando l’Agnus Dei mentre la famiglia di sopra grida, rumoreggia, mangia e financo scopa. Ma in un certo senso ci siamo abituati, si tratta solo di fare scorte più robuste (alle brutte, ripeto, ci sono sempre i gatti), di accertarsi che non scadano tutti i nostri abbonamenti a fibra, mobile, servizi di streaming, Amazon Prime.