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coppie single

Single che credono di essere in coppia

Dicembre 21, 2016

Negli ultimi giorni mi sono imbattuto in diversi articoli che trattano di coppie con una single attitude, ovvero che continuano a mantenere un’attitudine da single anche durante una relazione lunga. Sono coppie nelle quali i due membri coltivano una propria vita indipendente, non si considerano realmente engagè e molto spesso scelgono di non vivere insieme. Dicono che serva a non far raffreddare il rapporto, a “scegliersi ogni giorno come fosse il primo”, io credo invece sia un modo per non scegliersi mai veramente e che alla fine qualcuno se la ciapa nel cul, come dicono a Sassari.

libro vado a vivere da solo

Scegli da che parte stare

A questo punto già vi vedo chiedervi: “ma brutto porco Iscariota, da mesi ci parli di rimorchiare, inneggi al sesso libero, dici quanto è bello stare da soli, e ora fai il moralista?”. Io dico che si può essere single o si può essere coppia, sono tutte e due delle benedette scelte (quante volte sto ripetendo questa parola, ma è la chiave di tutto) e richiedono un minimo di palle per essere accettate.

  • Se sei single fai la scelta di vivere da solo, di farti scassare la minchia da tutto il parentame (specie sotto le feste di Natale), di avere periodi di astinenza sessuale, di mostrare al mondo un’identità precisa, anche spesso condannabile o vista con compassione. Possono volerci anni per raggiungere una serenità nel vivere da soli, non è un biglietto omaggio per il Luna Pork come alcune coppie pensano.
  • Se sei coppia scegli di sorbirti amici e parenti dell’altro, una mole variabile di paturnie e paranoie, sai che la sera non puoi fare il cazzo che vuoi, ti prendi responsabilità, limiti, impegni e tutta una serie di cose che possono essere molto belle o frustranti, a seconda del grado di salute della coppia.

Get me an exit!

via-di-uscitaMi sembra che il mondo vada invece sempre più in cerca della scelta più comoda, della gratificazione frivola, delle scelte di non-responsabilità, dove in ogni secondo c’è una comoda via d’uscita per “cambiare stato”, come se la vita fosse infinita. Allo stesso tempo però volendo mantenere diritti e privilegi su qualcun altro.

Insomma, ho una donna da mostrare ai parenti per tenerli buoni, ma non ci vivo e magari la vedo di rado. Oppure la vedo spessissimo ma poi ognuno torna a casuccia sua. Ho una scopata garantita, ma non mi precludo di fare qualche pazzia con altre in una notte brava.

Ho un “telefono azzurro” sempre pronto ad ascoltare le mie paturnie, ma quando riattacco sono libero di passare al “telefono rosso”, con le scoiattole da rimorchiare con Lovoo. Però se l’altra facesse lo stesso, sarei incazzato come Compare Turiddu e amareggiato come un Pierrot.

Il gioco è bello quando dura poco

avere una storiaSiamo realistici: a tutti noi è capitato di “avere una storia”, ovvero di coltivare una relazione che obiettivamente non poteva essere considerata l’equivalente di una vita di coppia. Può accadere quando c’è una distanza geografica che non si può o non si vuole accorciare, quando uno dei due è intrappolato in una relazione che non riesce a chiudere, quando si esce da situazioni difficili e non abbiamo voglia di impegnarci nuovamente.

Ma questo tipo di situazioni deve evolversi in breve tempo verso una vita di coppia vera o verso un distacco più o meno consenziente. Altrimenti si rimane fregati: passi anni a considerarti “non single”, ma alla fine vivi da solo e non stringi niente in pugno, ma non te ne accorgi mentre ci sei dentro. Non sei mai veramente occupato, ma non sei neanche veramente libero. Non sei solo ma non sei in compagnia, non sei vivo nè morto, non sei nè carne nè pesce: sei una bizzarra entità accoppiata con un ectoplasma.

Attenzione alle aspettative

Il che potrebbe anche andare benissimo sulla carta, ma raramente nelle vita reale. Perchè ci sarà sempre nella coppia quello che ha più aspettative, che considera più cose come scontate, che investe di più, che crede al non detto, che si sacrifica di più in cambio di nulla. E quella persona non ha capito o finge di non capire che mentre uno dei due si considera “in coppia”, l’altro non ha mai smesso di considerarsi più o meno single.

Badate bene, io non sono un sostenitore del matrimonio. Anzi, per imprinting familiare, non credo per nulla in un rapporto che prosegue solo se lucchettato per bene da contratti, paure, prole e dallo spettro delle difficoltà logistiche di un cambiamento. Sto dicendo una cosa diversa: che finchè dura, ci devi credere. Poi può finire, ma finchè ci sei dentro è giusto considerarsi coppia al 100%.

Evviva i rapporti libertini, evviva la trombamicizia, ma non fingiamo mai che questo voglia dire coppia, quando non lo è. Rimaniamo umani, non illudiamo, non facciamoci illudere, non prendiamo cazzi per cozze e non raccontiamo favole. L’onestà prima di tutto, anche verso noi stessi, e non simuliamo di avere a disposizione una Carta Mille Miglia da spendere insieme, quando siamo solo disposti a prendere un biglietto del bus per l’aeroporto e ritorno.

libro vado a vivere da solo

COMMENTI 2
  • Maggio 3, 2018 at 7:54 pm

    Che amarezza…io che sono cresciuta a suon di Romeo e Giulietta, Cirano de Bergerac, Cime Tempestose, amori magari brevi ma esplosivi o eterni e spavaldi! Era our sempre amore, mi ritrovo in un mondo di convenienza…ehm, appunto, un megastore: Mondo Convenienza.

  • Dicembre 30, 2018 at 9:34 am
    anto

    un articolo che mi ha fatto molto sorridere e pensare.

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