“I traumi mi hanno reso più forte, le ferite che mi hanno inferto mi hanno reso quello che sono oggi”. Ma ndo cazzo siete cresciuti, a Mogadiscio nel ’93?
E’ solo uno dei tanti meme che girano su Facebook, ma mi ha fatto sorridere, non senza autoironia. Perché rispecchia davvero la convinzione di molti abitanti del Singleverso (per i nuovi amici: l’universo dove vivono i single), ovvero di essere temibili guerrieri e amazzoni sopravvissuti con gloria e onore alla guerra delle guerre.
Una guerra non fatta di bombe a grappolo, napalm e droni, ma di relazioni fallaci, corna vissute, ghosting e spunte di Whatsapp che ci hanno messo un po’ troppo a diventare blu.
Un atteggiamento guerresco che ci mette poco a tramutarsi in guerrafondaio, specie se parliamo di single over 40 o peggio, over 50. Potrei sbizzarrirmi a inventare 100 locandine: Salvate il soldato Single, Flags of our Singles, Singlocalypse Now, Full Single Jacket, The Heart Locker (gagliardo questo eh?) e Black Single Down.
Il problema è che quello che trasmetti, riceverai. Non arriveranno più principi o principesse a calarsi nel pozzo che tu hai creato, disposti a tirarti fuori o a morire provandoci. Se non ti tiri fuori da quel pozzo, incontrerai solo gli animali che nei pozzi vivono, e come già sai, non sono carini. Le relazioni non devono essere una guerra e l’unico gesto bellico che vi è concesso sono gli schiaffi sul culetto. Orsù quindi, mettete dei fiori nei vostri calzoni!