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uomini soli single

Per soli uomini e uomini soli

Gennaio 30, 2020

E’ notorio che io non sia un fan sfegatato dei Pooh, però riflettevo su come Uomini Soli sia una delle poche canzoni italiane esistenti sugli uomini e sul mondo maschile. Sulle donne ce ne sono una caterva, basterebbe citare Mia Martini e Fiorella Mannoia per riempire un elenco. E questa cosa mi fa riflettere circa una vera e propria assenza del punto di vista maschile, nella vita contemporanea. Fate caso a una cosa banale: a parlare della vita da single in Italia ci sono decine di blogger donne e un solo uomo (Io!Io!)

libro vado a vivere da solo

Li incontri dove la gente
Viaggia e va a telefonare
Col dopobarba che sa di pioggia
E la ventiquattro ore
Perduti nel Corriere della Sera
Nel va e vieni di una cameriera
Ma perché ogni giorno viene sera?

cary grantGli autori riescono già a inizio canzone a rendere il mood, tramite parole chiave molto visive: “viaggia” “telefonare” “dopobarba” ventiquattro ore” “corriere della sera ” “cameriera”, ed è subito Uomo. Queste immagini oggi ci ricordano più i nostri padri che noi, dato che dopobarba, ventiquattro ore, corriere della sera e cameriera non ci (o mi) appartengono, e il telefonare oggi non è più roba di cabine telefoniche e bar fumosi.

E non ignoriamo la chicca, il ma perché ogni giorno viene sera?, ovvero l’inutilità angosciante della vita dello scapolo di un tempo, quando privo di una vera compagna.

Si descrive un umanità di commessi viaggiatori, assicuratori, imprenditori, rappresentanti, non di web designer, wedding planner, copywriter, operatori di call center e sviluppatori. Guarda Cary Grant qui in foto, e paragonalo al tuo collega con felpona, cuffiette e sneakers: ci crederesti che hanno la stessa età? E’ così enorme il divario, che oggi si tenta di ricreare un modello di virilità artificiale con barbe sempre più lunghe (ma che non pungono più), bretelle, cappelli, gemelli ai polsi e panciotto.

Il punto di vista maschile?

uomo single cigar barComunque in questa canzone, c’è tanta carne al fuoco per parlare della Uomità Single e ne vorrei cercare altre sul tema. Di fatto, mi è chiaro che il “punto di vista maschile” è davvero poco rappresentato in quest’epoca, e siamo un po’ allo sbando dopo l’orgia dei decenni passati fatta di orologi uomosi, auto uomose, abiti uomosi.

Oggi l’apice della maschilità sembra quando i damerini barbuti ai matrimoni occupano l’angolo del Cigar Bar, dove sfumazzano sorseggiando rum con pose da Tony Montana, ma con la caviglietta scoperta sulla ciabatta pelosa. Vuoi un esempio stupido? Ho scritto un post su come fare un rapporto orale soddisfacente a una donna, ricevendo frotte di like, ovviamente dalle donne. Se scrivessi come fare un rapporto orale davvero soddisfacente a un uomo, sarebbe subito Weinstein e MeToo (ma un giorno sfiderò la sorte).

Piccole donne crescono?

donne single al barLa mia opinione è che le donne si evolvono (talvolta involvono, ma comunque cambiano), si fanno vedere in giro, affollano i tavoli dei bar in piccoli e grandi gruppi, creano rapidamente reti amicali, scrivono, creano, coltivano hobby, diffondono il cosiddetto Punto di Vista Femminile, che oggi è quello dominante, checché se ne dica.

Si conoscono a un corso di biodanza o di mindfulness, e già per domani hanno organizzato una cena, un concerto, un aperitivo. E in questo meritano tutta la mia sconfinata ammirazione.

Gli uomini invece non ricercano allo stesso modo la compagnia di altri uomini. Non parlano con altri uomini di come va il sesso con la propria compagna, non confrontano le esperienze (a meno che non siano aneddoti pierineschi con sconosciute), non ammorbano gli altri con paturnie sentimentali, sostanzialmente gli uomini non si aiutano tra loro. Al limite si accordano per organizzare serate brave, tanto cariche di aspettative quanto deludenti nei risultati. Oppure parlano di hobby e passioni comuni, non di quello che hanno dentro: gli uomini soli sono più soli insomma. Gruppetti di estranei riuniti davanti alle birre, in attesa che arrivi sul telefono il messaggino della donzella di turno per poter dire “ciao raga, mi ha scritto la tipa”, fare un’occhiolino malizioso e abbandonare quel ritrovo salsiccioso.

Non ce la fanno a stare al passo con il vivace formicaio femminile, e in qualche modo soccombono e si rinchiudono. Il Punto di Vista Maschile si trova oggi orfano dei vecchi capisaldi: esempio di figure paterne forti, soddisfazioni e carriere lavorative, famiglie solide, e si trova sospeso tra un vecchio mondo che scompare, e un nuovo mondo che ancora appare confuso e di difficile comprensione.

Ah, gli uomini di una volta…

padre di famigliaSe fossi una donna acida direi che non ci sono più gli uomini DI una volta, oggi ci sono gli uomini DA una volta. Era più facile essere Uomy, quando si campava la famiglia decentemente grazie a un posticino statale o da operaio, la moglie pensava ai ragazzini, bastava una parola per zittire i pargoli. Potevi permetterti un mese di vacanza per tutta la famiglia, l’amante storica, far studiare i figli, pur essendo un ragionier Fantozzi come tutti. Non occorrevano grandi manuali di istruzioni per capire la vita, bastava fare come i padri, i fratelli, gli amici, i colleghi.

Oggi spesso sei un rider delle pizze, o il cassiere del supermarket, o un pizzaiolo a chiamata o un giornalista precario. Non hai i mezzi (e quindi l’Autorevolezza) per comprare casa, tanto meno la seconda casa al mare, difficilmente fai lavori manuali (e quindi devi pagare per sudare, in palestra, se non vuoi svaccare).

A 40 anni ancora sogni cosa fare da grande, che sia aprire la startup definitiva, scrivere un libro, diventare influencer, avviare un chioschetto in riva al mare. Un tempo saresti stato già nonno, oggi la pensione di mamma e papà gioca un ruolo importante sulle entrate familiari. Roba che se la sera a cena ti alzi e batti il pugno sul tavolo gridando “basta!” la tua donna ti ride in faccia esclamando “a cretino, ma mettite a sede, fai il serio su“, senza neanche sollevare il viso dal tablet.

L’ombra del padre

Una parentesi: la donna over 40 ha spesso problemi con gli uomini del suo tempo, proprio perché ha avuto a che fare con una figura paterna di altri tempi. Ha magari avuto una famiglia solida ed aeterna (e quindi vede solo ambiguità e inconsistenza nel 40/50enne di oggi, perso tra relazioni liquide e peterpanesimo) oppure ha avuto un padre anaffettivo e sfuggente, e andrà quindi sempre a caccia di stronzi, per rivivere in continuazione il rapporto sul quale ha costruito la sua prima femminilità.

Non rimpiango assolutamente i tempi andati, chi mi conosce lo sa bene. E trovo che le donne siano troppo occupate ad aiutare loro stesse per aiutare noi a capirle, sebbene sembri che sia la cosa che desiderino di più.

Contraddizioni femminili

vignette-sui-singleCon le loro incredibili contraddizioni, da una parte desiderano l’Uomo Moderno, dall’altra rimpiangono l’Uomo di una Volta: quante cinquantenni predicano l’emancipazione quando si tratta di razzolare con toy boy improbabili, e poi si indignano se l’uomo non paga il conto al primo appuntamento?

E quante ci sfrangiano la minchia su Facebook maledicendo la scomparsa dei principi azzurri e del romanticismo, e poi sono delle acide disilluse che con questa scusa passano allegramente (ma fingono che sia tristemente) da una trombamicizia all’altra?

E allora gli Uomy, che sono creature meno flessibili, o si rintanano nell’uomismo spinto, ovvero nei rapporti alla Tinder da una botta e via da raccontare agli amici del bar tra un rutto e una risata, oppure al contrario tentano di avvicinarsi alle donne, tentando fin troppo di comprenderle, e quindi perdendo il senso di essere la loro Controparte.

Un modo per essere uomini oggi?

Quindi qual è il modo, se esiste, per essere uomini senza ricalcare scimmieschi stereotipi desueti ma evitando di diventare dei Donny malriusciti? Bisogna amare le donne, sinceramente e in modo autentico, con tutta la sensibilità che possiamo. Ma assolutamente non abdicare alle nostre doti di razionalità, riflessione, di istintualità meno preponderante, di rigidità sui nostri valori e obiettivi.

Vediamo se si può imparare queste donne
E cambiare un po’ per loro e cambiarle un po’ per noi

single over 50Essere uomo non vuol dire avere la tartaruga addominale e andare tutto carico al baretto a rimorchiare, facendo debiti per pagarsi il SUV e le bottiglie di Crystal nei privè. Quella è una caricatura del Maschio, che attirerà solo le donne che alla fine non vuoi (o se le vuoi, non hai bisogno di leggere ciò che scrivo).

Essere uomo vuol dire avere delle posizioni proprie, non umorali, una concezione della vita e dei rapporti che non svendi per la promessa di un pompino. Vuol dire sentirsi davvero un principe, senza che questo appaia presuntuoso, immotivato, comico.

principe azzurroVuol dire avere la consapevolezza che un principe ha bisogno di una principessa per sentirsi pienamente tale, ma saper comprendere che non tutte le donne vogliono/possono esserlo per te, senza per questo maledire l’intero genere femminile e trovare così la scusa definitiva per trasformarsi in uno stalliere/stallone, che quelli li trovi pure nelle patatine (sì, lo so che può sembrare un gioco di parole).

Che te la puoi anche prendere in culo qualche volta, ma non puoi permettere a questo di cambiarti in qualcosa di peggio, se no vuol dire che quello che sei e che vuoi non è solido. Col tempo passa tutto, i fiori tornano a fiorire, non c’è bisogno di snaturarsi e diventare altro.

Devi comprendere le debolezze altrui, ma senza farti trascinare troppo dalla comprensione e dall’empatia. Sostanzialmente, devi sapere chi sei, cosa vuoi e saperlo comunicare, senza preoccuparti troppo di quello che vuole l’altra, di apparire troppo serio o troppo frivolo o troppo ridicolo. Se il tuo obiettivo è fare del sano sesso o al contrario, di trovare moglie, devi saperlo comunicare senza paura di spaventare o di perdere l’occasione. E devi saper dire di no, se i voleri di entrambi non sono compatibili, senza farti pugnalare da due occhi dolci o da un pianto emotivo, anche se dentro stai crollando dalle fondamenta.

Mi prenderai per stupido e naif, ma le vere tacche che ho segnato sulla cintura non sono tanto le chiavate che ho fatto, quanto quelle che non ho fatto. Quando avrei potuto creare casini, quando avrei tradito quello in cui credevo, quando avrei fatto degli errori, quando avrei dovuto blandire qualcuno di cui non mi fregava nulla. Quando avrei permesso alla mia debolezza di rendermi più sporco di quello che sono. Quelle, rappresentano veramente qualcosa per me.

E devi avere dei sogni. Perché un uomo senza sogni non ha slancio, non attrae i satelliti nella sua orbita, non è “più grande di se stesso” come invece lo è chi si sente proiettato verso qualcosa di più, qualcosa ancora in là da venire.

Dulcis in fundo, devi amare la fica, e desiderarla sempre. Ma non scordarti mai che ce l’hanno tutte, e che se davvero la vuoi, la trovi: non occorre né svendersi, né recitare, né renderla una malattia. E che questa non è un obiettivo o un’entità a se stante, ma è l’ingresso per arrivare a guardare qualcuno negli occhi (ok, ogni tanto anche nella nuca, ma non distraetemi) e sentirsi finalmente nel posto giusto. Sentire di essere a casa. Nella casa di un uomo.


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