Quando passi più metà della tua vita con una persona, quando questa dice “basta” ti uccide…è innegabile, a volte inspiegabile altre meno, ma indiscutibilmente ti uccide. Ti uccide sì; ma respiri, cammini e parli lo stesso, ma un pezzo di te è morto!
E per questo ci muori ancora un po’, ancora un po’ di più…anche troppo ma non lo sai ancora, non te ne rendi conto. La colpa è tua, non hai la lucidità per affrontare la cosa con il dovuto distacco e razionalità e vedi tutto nero.
Metabolizzare l’abbandono
Poi, chissà come, qualcosa cambia dentro te. Metabolizzi l’abbandono, fai pace con te stesso/a, respiri e senti che sì hanno ucciso una parte di te ma in fin dei conti sei lì in piedi che scruti un’orizzonte indecifrabile; e tutto ha un sapore nuovo. L’abbandono non è più una cosa che subisci ma lo vedi come un nuovo inizio, si ricomincia imparando dagli errori tuoi e dell’altra persona, coltivi nuove amicizie, incontri nuove persone, cambi per forza di cose abitudini, cerchi di migliorarti…
Fai passare la rabbia
…e man mano anche la rabbia per il tuo “omicidio” passa, ricordi con piacere le cose belle della tua vecchia vita, senza rimpianti, senza inutili speranze, senza voglia di rivalsa, senza astio. E ti senti bene; fai pace con te stesso/a dicevo e ti senti meglio, prendi atto delle tue colpe e le ridimensioni e non ti senti più così in colpa…ti senti meglio e pian piano il meglio diventa “bene”. Bene come non avresti mai creduto di poter stare quando tutto è cominciato.
Mi direte “Eh ma non tutti la prendono così”…eh già è vero! Non tutti la prendono così, ma chi lo fa, chi ci riesce vive meglio; l’unica cosa è sforzarsi…provarci ed andare avanti senza lasciarsi uccidere definitivamente, alzare l’asticella un po’ alla volta e sforzarsi di andare sempre oltre.