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il single vuole stare da solo

Difendersi dai rompiscatole

Febbraio 19, 2016

Uno dei pericoli da evitare quando si torna a vivere da soli è quello dei rompiscatole. Per molti, il tuo status di single equivale a una striscione glitterato con la scritta “ehi, venite a disturbarmi, please” appeso sul comignolo di casa tua.


In ufficio il boss cercherà di darti lavoro da ultimare nel weekend, i colleghi ti vorranno far prendere le vacanze estive a novembre perchè sai, loro c’hanno i pupi. L’amico scroccone avrà segnato casa tua nell’elenco “ostello gratis” quando viene in città, il depresso seriale telefonerà ogni sera per raccontare le sue paturnie tanto che c’hai da fa? Metti in pausa Netflix e parli co n’amico vero no?

E ancora, quello che ti vorrà far custodire il suo tenero alano, la genitrice che usa il tuo frigo come espansione del suo, chi si autoinvita “per farti compagnia” aspettandosi magari che tu ti metta a cucinare, insomma tutta quella sgradevole fauna di situazioni che si allontanano magicamente quando invece vivi in coppia.

non disturbare un single

Diventa quindi sempre più ingegnosa l’arte di trovare scuse, inventando che stai aspettando a minuti una matta che hai conosciuto in chat, che questo weekend probabilmente parti per una meta improbabile, che hai contratto un morbo raro, che hai un nido di vespe rotto in salotto.

Prima era così semplice rispondere “vorrei ma mia moglie è in un periodo no”, manco se avessi convissuto con Linda Blair!

Questo single non è un albergo!

boringOccorre molto tatto per dire a questa mandria di sanguisughe che semplicemente non hai voglia di vederli, sebbene tu non abbia niente di meglio da fare.

Che stasera devi guardare la prima stagione di Big Bang Theory in polacco senza sottotitoli per vedere l’effetto che fa, che devi ordinare tutte le tue bottiglie di vino in ordine di gradazione,  che vuoi rileggerti tutta l’annata 1994 di ZZap o che stai progettando di costruire un plastico del tuo quartiere con i Lego. Tutte cose per altro che ogni single ha fatto almeno una volta nella vita.

Ti guarderanno straniti per cercare in te i segni lombrosiani di una brutta malattia che viene con la solitudine, ipotizzeranno che tu ormai prendi il thè con una bambola gonfiabile, che il tuo autoerotismo sia diventato patologico, che subaffitti a una squadra di filippini clandestini o che la sera ti vesti da Marilyn e balli il pitupitumpà col boa di struzzo.

Difficilmente riusciranno a concepire che loro presenza può talvolta essere un fastidio, e quel che è peggio, penseranno che sei un ingrato a rifiutare la loro generosa presenza, e pensare che si volevano pure fare lo You&Me con te!

Reciprocity

Ecco, inizia a sbattere fuori dalla tua vita tutti quelli che non rispettano la magica regola della Reciprocity, che non è un album postumo dei Police ma un semplice monito che dice:

se io non posso presentarmi improvvisamente a casa tua tu non lo puoi fare a casa mia, se tu non hai tempo per farmi quel favore che ti avevo chiesto io non ne avrò per te, se quando ti telefono io sei sempre impicciato il tuo numero è sulla mia black list.

Lo so che non è facile allontanare le persone, ma se sei appena tornato single probabilmente hai dovuto compiere già scelte molto più pesanti di queste. Per ospitare il nuovo dobbiamo fare prima spazio, e liberarsi dei rompipalle inizierà come un dovere, ma presto si trasformerà in piacere.

libro vado a vivere da solo

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