Qualche giorno fa ho scoperto che, nel rutilante mondo delle relazioni di coppia, esiste il fenomeno del ghosting. Accade quando uno dei due soggetti sparisce senza dare più notizia di sé all’altro, non rispondendo al telefono od ai messaggi Whatsapp.
Ho riflettuto su quanto mi è successo durante quest’ultimo anno. Il lento ed inesorabile declino della relazione con la mia compagna, fino ad arrivare alla separazione vera e propria.
Poi, inaspettatamente, un suo riavvicinamento che mi ha visto inizialmente guardingo e poi entusiasta. Ma, dopo poche settimane, tutto nuovamente in fumo… Ma la lezione non è stata sufficiente per entrambi… Ebbene sì! Ci siamo ricascati una terza volta!!! Il risultato di questo ennesimo tentativo? Sono un accanito fan di Vado a vivere da solo… Fate voi!
Ovviamente, ogni distacco non ha fatto altro che rinnovare la sofferenza per entrambi. Immaginate: una dolorosa ferita rimarginata con pazienza che si apre di nuovo, di nuovo e di nuovo…
Ma… sorpresa! Scopro che il termine è già stato coniato (se ne parlava già sei mesi fa!) e viene usato per descrivere una situazione molto simile a quella che mi è accaduta. Approfondendo ulteriormente, ho incontrato un microcosmo di neologismi sul tema: il benching (cioè tenere un partner in stand-by), il breadcrumbing (dare il contentino all’altro di tanto in tanto, via social, per tenerselo buono) …
I rapporti di coppia, di questi tempi, stanno subendo una metamorfosi velocissima ed uno dei catalizzatori sono sicuramente i social network. Ma quante di queste definizioni rispecchiano situazioni reali? Non sono in qualche caso forzature di giornalisti e blogger per riempire qualche pagina in più con uno dei temi (l’ammoooore) che, insieme alla cucina, va per la maggiore?
Quasi quasi mi do anch’io all’analisi sociologica sulle coppie e mi invento qualche bel termine da sciorinare in rete. Butto giù qualche idea.
Complaining: consiste nel lagnarsi sempre e comunque del sesso opposto, ostentando la propria condizione di single come unica arma di sopravvivenza contro i/le cattivoni/e.
Dead of pussy: termine scientifico che indica quel tipo d’uomo che fa fatica a non avere più una compagna (soprattutto una parte ben precisa) e ne cerca una nuova in maniera ossessiva. Di quella parte lì.
Jack in the box: disturbo che porta il soggetto a ritoccare talmente tanto la propria foto del profilo social che, al primo appuntamento con l’ignaro/a spasimante da cui si è concupiti, l’effetto prodotto su quest’ultimo è lo stesso del simpatico giocattolo. Sorpresa ed un filo di terrore.