Esattamente come Sex and the City ha avuto la funzione di sdoganare l’uso comune dei sex toys, non si può negare che 50 sfumature di grigio non abbia fatto lo stesso per quanto riguarda il BDSM. Per chi proprio non ha idea di cosa stiamo parlando, l’acronimo BDSM (che non sarà poi peggio di DPCM in fondo) sta a indicare quell’insieme di pratiche che riguardano bondage, dominazione, sado-masochismo. Termini che possono richiamare un immaginario estremo, fatto di corde, frustini e abiti in pelle nera, ma che in realtà è molto più diffuso e meno estremo di quello che pensiamo.
Il BDSM in rete
Parlo di siti dedicati perché ovviamente, come ormai è prassi per tutto ciò che riguarda il fare nuove conoscenze, buona parte degli incontri BDSM oggi si combina attraverso internet. Niente di più semplice, ti basta andare su un sito tipo https://www.bdsmonline.eu (per citare uno dei più noti), visionare i profili che più ti aggradano e cominciare a chattare.
E’ chiaro che addentrandosi in un ambito così specifico e popolato da veri appassionati/e, sarebbe molto utile prima documentarsi un po’ per familiarizzare con termini e pratiche, in modo da non farsi vedere totalmente a digiuno sull’argomento.
Safe Password invece è la parola chiave da usare durante un incontro per far capire all’altro di fermarsi. Magari se dici “basta” il partner crede che tu stia ancora recitando il ruolo, mentre se dici la parola concordata (faccio un esempio: Costantinopoli) lui capirà immediatamente che il gioco si deve interrompere. Dungeon invece è la stanza o l’angolo casalingo attrezzato con i vari “strumenti del mestiere”, esattamente come la stanza dei giochi in 50 sfumature. La Ricompensa è quello che il nome indica, ovvero una gratificazione con la quale premiare la persona sottomessa quando si comporta bene.
In realtà, invece che focalizzarci sull’aspetto più esteriore ed erotizzato della faccenda, in generale i rapporti BDSM si basano sul concetto di fiducia reciproca, del potere di lasciarsi andare proprio perché si crede ciecamente nel partner, insomma, più che di sculacciate e frustini si parla davvero di un viaggio nella dimensione psicologica della coppia, nel prendere in considerazione aspettative e bisogni altrui, nel mettere alla prova la capacità di comprendere ed essere compresi.
Si ok, poi si tromba pure (grazie al cielo), ma il focus della faccenda non può essere ridotto a quello, se no si rischia di vivere solo una piccola parte di quello che questa esperienza può offrire.
Chi vuol esser Master sia…
Questo post non vuole avere il compito di spiegare nel dettaglio tutto questo mondo complesso e intrigante, ma almeno quello di dare un’infarinatura in grado di andare oltre il classico stereotipo del “famolo strano”. Che certo, di farlo strano sicuramente si tratta (e quante coppie avrebbero ogni tanto di vivere emozioni diverse), ma questo non implica necessariamente perversione o situazioni borderline.
La dimensione del gioco è sempre indice di vitalità di un rapporto quando si applica a persone/coppie adulte e consenzienti, se quindi decidete di ravvivare la vita di coppia con qualche fantasia di questo tipo, fatelo con gioia!